Ecco altri appunti che misi insieme 4 anni fa… quando per la prima volta iniziai macchine col doppio boot: Win e Sistemi Operativi ambiente Linux.
Magari serviranno come introduzione per qualche neofita.
Al solito sottolineo che sono appunti personali, non un testo sacro, quindi ci potrebbero essere errori e inesattezze… Ricordate sempre di approfondire personalmente!
(Non fermarsi alla prima osteria può costare fatica e tempo… ma il vino che si trova avanti avrà sempre un sapore migliore! )

Oggetto: Distribuzioni Linux
(dati raccolti ed organizzati da me F@R, fatevi una cultura!!!)
Data: martedì 30 agosto 2005 15.48
Linux
L’idea alla base di Tux, la mascotte del kernel Linux, è nata mediante uno scambio di email in una mailing list pubblica.La parola Linux è comunemente utilizzata per indicare il sistema operativo basato sul kernel monolitico di tipo Unix sviluppato da Linus Torvalds. Tutto ebbe inizio con questo messaggio postato da Linus Torvalds su Usenet nell’agosto del 1991:
” I’m doing a (free) operating system (just a hobby, won’t be big and
professional) for AT clones It’s not portable and it probably [won’t ever]
support anything other than AT hard disks, as that’s all I have:-(.”
La parola Linux è l’unione del nome del suo creatore, Linus, con la parola Unix, che identifica una serie di sistemi operativi ai quali Linux si
ispira. Siccome non si può pensare Linux senza gli applicativi del progetto GNU (e vice versa), secondo alcuni è più corretto utilizzare il termine GNU/Linux, per indicare l’unione del Kernel Linux con il Sistema GNU. Esiste una vera e propria controversia su quale debba essere il nome corretto.
Le distribuzioni di Linux
Il sistema operativo Linux viene normalmente diffuso attraverso pacchetti di software, definiti distribuzioni. Una distribuzione è un complesso di programmi software basati sul sistema operativo Linux che funzionano con il suo Kernel.
Alcune distribuzioni si avvalgono di centinaia di software predisposti per
le più diffuse funzioni: giochi, produttività, multimedia, etc…
Ciascuna distribuzione viene, di norma, diffusa sia attraverso la rete
commerciale, sia attraverso la libera circolazione del software rilasciato
con licenza GNU GPL (GNU General Public License).
Arch Linux
Arch Linux è una distribuzione creata da Judd Vinet secondo la filosofia
KISS (Keep It Simple, Stupid). Inizialmente ispirata a CRUX, Arch Linux è leggera, veloce, estremamente scalabile e adattabile alle proprie esigenze. Proprio per la sua filosofia minimalista, non incorpora nessuno strumento di configurazione automatica; per questo non è indicata per i nuovi utenti di Linux, o coloro che non adorano avere a che fare con la shell. Tra i suoi obiettivi c’è la leggerezza per questo motivo sono state eliminate alcune porzioni di sistema come /usr/doc e le pagine info, considerate inutili, dato che le stesse informazioni possono essere ottenute sulla rete.
Sistema di gestione dei pacchetti
L’unica facilitazione che offre Arch Linux è un package manager molto
semplice, ma estremamente comodo. I pacchetti binari (ottimizzati per i686) sono gestiti grazie a pacman(sigla per PACkage MANager), che lavora sia scaricando le ultime versioni dai server, sia come tool di rimozione, aggiornamento, etc… Per chi dovesse conoscere Debian, pacman riassume le principali funzionalità di dpkg e apt-get.
In più, Arch Linux è dotata di un sistema di ports sullo stile BSD,
chiamato ABS (Arch Linux Build System). Creare un pacchetto con ABS è piuttosto semplice: questo permette a chiunque di pacchettizzare un software non ancora disponibile ufficialmente e di avere così le comodità del package manager e del software “su misura”.
Arch Linux è distribuita in diversi rami:
current, il ramo principale
extra, il ramo del software aggiuntivo
testing, il ramo che contiene i pacchetti di cui ancora si sta testando la
stabilità unstable, il ramo che contiene i pacchetti ancora in versione di sviluppo
Sono inoltre disponibili alcuni repository aggiuntivi dai cosiddetti TUR
(Trusted User Repository), che contengono altro software pacchettizzato da utenti che si sono distinti per il loro impegno nello sviluppo della distro. In particolare, per aprire un TUR è necessario, oltre ad una buona fama come pacchettizzatore, essere sponsorizzati da altri due Trusted Users.
Debian
Logo di Debian Gnu/LinuxDebian, creata dal Debian Project, è unadistribuzione di software libero largamente usata e sviluppata attraverso la collaborazione di volontari da ogni parte del mondo. Debian deriva il suo nome da quello dell’ideatore del progetto, Ian Murdock, e da quello di sua moglie, Debra. Sin dall’inizio il sistema rilasciato, Debian GNU/Linux, è stato basato sul kernel Linux con molte utilità di base del sistema operativo del progetto GNU.
Debian è conosciuta per la sua aderenza alle filosofie di Unix e del software libero, e la loro libertà di scelta: la release corrente contiene più di 850.000 pacchetti software per centinaia di architetture, che vanno dall’ARM comunemente utilizzata nei sistemi embedded e il Mainframe IBM s390 alle più comuni x86 e PowerPC presenti nei moderni personal computer.
Il Progetto proclama di stare creando “Il Sistema Operativo Universale” e sviluppa port per altri kernel, fra i quali GNU Hurd, NetBSD, e FreeBSD. Questi port non sono ancora stati rilasciati ufficialmente e quindi, al momento, Debian è esclusivamente una distribuzione GNU/Linux.Debian è anche conosciuta per il suo sistema di gestione dei pacchetti e APT (l’Advanced Packaging Tool) introdotto dalla versione Debian 2.1 (nome in codice Slink rilasciata il 9 marzo 1999), le loro rigide politiche riguardo alla qualità dei suoi pacchetti e release, e il modo aperto di sviluppare e testare il software. Grazie a questo si è arrivati ad avere degli upgrade molto facili da una release ad un’altra, senza bisogno di riavvio, e con una facile installazione e rimozione dei pacchetti. Debian è sostenuta da donazioni attraverso “Software in the Public Interest” (SPI Inc.), una organizzazione no profit per i progetti di software libero.
Versioni di Debian
L’ultima versione stable (stabile), ufficialmente rilasciata il 6 giugno 2005, di Debian GNU/Linux è la versione 3.1, con il nome in codice di Sarge. La versione precedente, 3.0 con nome in codice Woody, era stata rilasciata il 19 luglio 2002, con l’ultimo aggiornamento correttivo di bug rilasciata come versione 3.0r6 il 2 giugno 2005.
La distribuzione Sarge supporta le seguenti architetture:
Alpha-ARM-HP PA-RISC-Intel x86-Intel IA-64-Motorola 680×0-MIPS-
MIPS (DEC)-PowerPC-IBM S/390-SPARC
Dal 9 giugno 2005 è inoltre disponibile una versione non ufficiale di Sarge per l’architettura AMD64; questa versione è reperibile su questo sito.
La Sarge contiene software più aggiornato e in numero maggiore (15.500 pacchetti) rispetto alla versione precedente, cosa che la rende più adatta anche ad un utilizzo come desktop, e può supportare hardware molto recente: è anche consigliata per ambienti di produzione, per i quali la stabilità e la sicurezza sono il requisito principale richiesto ad un sistema operativo.
I kernel offerti in Sarge sono quelli della serie 2.4 e 2.6: quest’ultimo si può scegliere in fase di installazione con il parametro linux26 (o expert26 per chi desidera un maggior controllo sulle fasi dell’installazione) al boot.
Le versioni di Debian mantenute attivamente sono, oltre alla già menzionata “stable”, la testing (cioè in fase di test) e la unstable (non stabile, secondo il metro di giudizio Debian):
Distribuzione testing: contiene quei pacchetti (programmi) che non sono stati inseriti nella “stable”, ma che sono sufficientemente stabili e con un basso numero di bug. Ha il non trascurabile vantaggio di includere le versioni più aggiornate del software, quindi indicata per un Desktop che intenda utilizzare hardware e tecnologie recenti. Ovviamente i test sulla stabilità e sicurezza non sono ancora definitivi e non è previsto il supporto ufficiale del Security Team Debian. Il nome in codice dell’attuale distribuzione “testing”, prossima “stable” è Etch.
Distribuzione unstable: è quella dello sviluppo di Debian. Contiene il software più aggiornato (e relativamente stabile) a disposizione degli utenti Debian, sconsigliato per postazioni Server o se la sicurezza e la stabilità sono ritenuti parametri critici. La versione ‘unstable’ ha sempre il nome in codice sid (nome che molti vedono come abbreviazione di still in development, in italiano ancora in fase di sviluppo). I pacchetti che per la loro instabilità non vengono ancora inseriti in ‘unstable’, vengono collocati in experimental, che non ha un utilizzo pratico se non di sperimentazione, hackeraggio e test.
Il nome in codice delle distribuzioni Debian è stato mutuato dal nome dei personaggi del film di animazione Toy Story, le riportiamo di seguito:
‘unstable’ — sid, ha sempre questo nome
‘testing’ — etch, la data del rilascio non è prevedibile
3.1 — sarge, rilasciata il 6 giugno,2005
3.0 — woody, rilasciata il 19 luglio,2002
2.2 — potato, rilasciata il 15 agosto,2000
2.1 — slink, rilasciata il 9 marzo,1999
2.0 — hamm, rilasciata il 24 luglio,1998
1.3 — bo, rilasciata il 2 giugno,1997
1.2 — rex, rilasciata il 12 dicembre,1996
1.1 — buzz, rilasciata il 17 giugno,1996
Manca la versione 1.0, che è stata saltata nella numerazione, a causa di un distributore di CD basati su Debian che aveva creato una distribuzione etichettata come versione 1.0, non ufficiale (unofficial) e non funzionante.
Fedora (software)
Fedora è la distribuzione Gnu/Linux, gestita dall’omonima community, che ha ereditato i sorgenti dalla versione desktop di Red Hat.
Alcuni dei mantainer sono ancora interni all’azienda, ma un progetto di inglobamento di nuovi sviluppatori è in atto, a cominciare dai vari team di traduzione, aperti a tutti i volenterosi della rete. Il nome della distribuzione, Fedora, deriva dal tipo di cappello tirolese che appare sul
logo della distribuzione Red Hat.
Fedora è indicata per qualsiasi utilizzo poiché contiene tutti gli strumenti per lavorare in ambiente server senza tralasciare una serie di
tool grafici per la configurazione, utili per gli utenti alla ricerca di un desktop user-friendly. Basata sulla ricerca del massimo grado di aggiornamento è rilasciata su base fissa semestrale con le versioni più
recenti di ogni pacchetto, compreso il kernel. Utilizza il sistema di pacchetti “rpm”, ereditato da Red Hat, ed è quindi aggiornabile tramite i
più diffusi sistemi di update remoto come yum, apt e up2date.
Fedora è oggi una delle distribuzioni Linux più diffuse, seconda solo a Mandrake, anche perché diretta filiazione della distribuzione Red Hat, una delle più diffuse negli anni passati.
Gentoo
Gentoo è una metadistribuzione GNU/Linux molto veloce ed ordinata, nota per preferire la compilazione all’installazione da eseguibili precompilati.
Gentoo è una specie di piccolo e veloce pinguino, la sua pronuncia è “gen-too” (la “g” in “gentoo” è morbida come in “gentile” e le due “oo” si pronunciano “u”). Il nome scientifico della specie è Pygoscelis papua, mentre il soprannome Gentoo gli è stato dato dagli abitanti delle isole Falkland/Malvinas.
Viene chiamata metadistribuzione in quanto si tratta sostanzialmente di un sistema di installazione di pacchetti, portage, che si presta all’utilizzo anche su sistemi operativi diversi da GNU/Linux, come ad esempio *BSD e Mac OS X.
La scelta di offire un sistema ancora da compilare, piuttosto che i binari precompilati, offre numerosi vantaggi, in quanto rende il sistema virtualmente indipendente dalle specifiche hardware, e più performante,
poiché permette di sfruttare al meglio l’hardware presente. L’Installazione di Gentoo è divisa in tre parti, chiamate Stage, ed è possibile cominciare da ciascuna delle tre, in base al livello di ottimizzazione che si vuole ottenere:
Stage 1: Consente di compilare l’intero sistema da zero.
Stage 2: Fornisce un bootstrap precompilato e lascia all’utente il dovere
di compilare i programmi necessari per avere un sistema utilizzabile.
Stage 3: Contiene un sistema minimo gia compilato e funzionante.
Attualmente Gentoo supporta i processori x86, AMD64, PowerPC, UltraSparc, Alpha e MIPS e più di 7000 pacchetti software.
La sua installazione è poco user friendly ma la documentazione è ottima e il forum molto efficiente nel fornire aiuto e supporto, inoltre è previsto il rilascio di un installer grafico, ancora allo stato di beta, per la versione 2005.1.
Portage
Portage è simile al sistema di gestione dei pacchetti *BSD chiamato ports; infatti esso fu originariamente sviluppato pensando proprio al ports di FreeBSD. Il sistema portage di Gentoo funziona in modo molto simile all’apt di Linux Debian. Portage è scritto con il Linguaggio di programmazione Python, ed è la principale utilità che caratterizza Gentoo. Benché il sistema sia conosciuto con il nome di Portage, le sue funzionalità sono invocate dalla linea di comando tramite il programma emerge.
Flag USE
Il sistema Portage offre la possibilità di usare le “flag di USE”, che permettono all’utente di indicare quale caratteristica di un certo software si vuole includere durante la cosruzione dei pacchetti. Ad esempio, esiste una flag di USE per includere, ove disponibile, il supporto DVD in tutti i pacchetti compilati dopo l’inserimento di tale flag. Le flag di USE possono influire su quali dipendenze devono essere costruite o su quali opzioni devono essere inviate al programma dopo che esso è stato compilato. L’impostazione delle flag di USE sono la via più comune per la configurazione di programmi su Gentoo.
Ebuilds
Gentoo non utilizza pacchetti binari come sistemi di gestione di pacchetti RPM, sfruttando piuttosto un formato conosciuto come ebuild. La differenza principale tra file RPM ed ebuild è che gli RPM sono file binari precompilati, mentre gli ebuild sono file di testo che contengono una descrizione del software, ed istruzioni su come ottenerlo, configurarlo, compilarlo ed installarlo. Ci sono quasi novemilacinquecento ebuild disponibili; la maggior parte dei quali sono distribuiti dai mirror di Gentoo. Ebuild nuovi ed aggiornati possono essere ottenuti attraverso la sincronizzazione della collezione locale con quella del mirror. Ciò viene eseguito attraverso il comando emerge –sync.
Masking
Il “Masking” è il sistema con cui Gentoo determina quali pacchetti sono
disponibili per un certo sistema. Ebuilds progettati per architetture differenti o software sperimentale sono generalmente mascherati in modo tale che non sia permesso ad un sistema stabile di installarli senza previo intervento specifico dell’utente attraverso l’aggiunta del nome del pacchetto a /etc/portage/package.keywords.
Pacchetti sperimentali sono “hard masked”. Installare pacchetti sperimentali è considerato richioso, e non è generalmente consigliato dato che essi presentano problemi conosciuti.
Pacchetti mascherati da parola chiave (cioè che sono disponibili per sistemi con parole chiave che cominciano per ~, come ad esempio ~x86, ~amd64, ~ppc) generalmente necessitano solamente di test, e non dovrebbero presentare particolari problemi. La via generalmente utilizzata per rimuovere la maschera ad un pacchetto “hard masked” è di copiare il suo nome da /usr/portage/profiles/package.mask a /etc/portage/package.unmask.
Installazione
Gentoo può essere installato attraverso molte modalità. Il metodo più comune di installarlo è di utilizzare li Live CD di Gentoo, ma può anche essere installato dalla maggior parte dei Live CD Linux, e da una installazione di Linux già eseguita in un’altra partizione del medesimo disco. La macchina deve essere preparata all’installazione attraverso il partizionamento dell’hard disk e l’installazione di un sistema di base corrispondente ad uno dei tre stage. Partire dal primo stage permette la maggiore configurazione ed ottimizzazione mentre partire dal terzo stage permette una installazione più veloce: la partenza dal secondo stage è una operazione intermedia alle due. L’installazione è eseguita in ambiente di chroot nel quale il sistema Portage dello stesso Gentoo viene utilizzato per l’installazione dei pacchetti critici. Gentoo non sfrutta particolari programmi di installazione come in molte altre distribuzioni; l’utente segue i passi ncessari descritti nel Gentoo Handbook disponibile sul sito di Gentoo e nel Live CD.
Stage
Stage 1, Installazione completa, nel quale il sistema deve eseguire il
bootstrap ed il sistema base deve essere compilato.
Stage 2, Il sistema ha già eseguito il bootstrap, ma il sistema di base
deve ancora essere compilato.
Stage 3, Il sistema ha già eseguito il bootstrap ed il sistema di base è
già stato compilato.
Uno di questi stage deve essere scelto come miglior rapporto tra personalizzazione e tempo di installazione. Il compilatore di default di Gentoo è GCC. La personalizzazione del compilatore viene effettuata attraverso una variabile d’ambiente chiamata CFLAGS. A quel punto il sistema deve eseguire un bootstrap, che viene effettuato attraverso la compilazione del compilatore e delle librerie di base.
Altri pacchetti
Dopo i tre stage, la configurazione del sistema deve essere scritta. A quel punto, l’utente sarà libero di installare ciò che desidera; è possibile
scaricare pacchetti binari dalla Gentoo Reference Platform oppure compilarsi da sé il proprio software.
Kernel
Anche il kernel deve essere configurato e scritto. Gentoo non possiede
kernel precompilati; esso offre però vari sorgenti del kernel, molti dei quali anche con patch per il miglioramento delle prestazioni. La configurazione può essere fatta o attraverso la tradizionale utility menuconfig inclusa in Linux o con genkernel, un programma di compilazione automatizzato per kernel di ogni genere.
Configurazione di sistema
Dopo che il kernel è stato installato, i file di configurazione di sistema devono essere modificati manualmente per fare in modo che essi siano più possibile aderenti alle richieste dell’utente. Ciò include il file fstab, configurazione della rete, e configurazioni di sistema. La cosa più importante è il file specifico di Gentoo make.conf, situato in /etc/. Esso contiene impostazioni che controllano la compilazione dei pacchetti ed è generalmente aggiornato dall’amministratore di sistema quando i valori necessitano di essere cambiati. Il file make.conf contiene variabili
d’ambiente come CFLAGS, CHOST, USE, ACCEPT_KEYWORDS e molte altre. Per una lista completa delle variabili si vedano le pagine del manuale di make.conf.
Gnoppix
Gnoppix è una distribuzione GNU/Linux basata su Ubuntu e derivata dalla stessa filosofia di Knoppix, ovvero creare una distribuzione Linux che funziona direttamente da cd senza installare nulla sul computer. Gnoppix usa come gestore di finestre Gnome, a differenza di Knoppix che usa KDE. Gnoppix è ottima per chi vuole iniziare a provare Linux. La fusione con Ubuntu è avvenuta nel 2005. Prima, era un progetto indipendente nato in Germania.
Knoppix
Knoppix 3.8Knoppix è una distribuzione GNU Linux famosa per il fatto di essere una delle piu complete tra le distribuzioni Live CD. Creata da Klaus Knopper, comprende un sistema avanzato di riconoscimento hardware, che le permette di essere lanciata su quasi tutti i sistemi con architettura x86. Questa sua peculiarità ne fa uno strumento indispensabile per il recupero di sistemi danneggiati e/o compromessi.
Traduzione
Knoppix è stata tradotta in molte lingue, tra le quali l’Italiano. Se lanciata come knoppix language=it sarà completamente localizzata in Italiano.
Derivati
La fama di Knoppix è alimentata dal fatto che moltissime distribuzioni Live CD sono sue derivate. Tra tutte, da notare Gnoppix, che al posto di KDE presenta il Desktop Environment GNOME.
Installazione
Knoppix 3.6Deriva da Debian (è una Custom Debian, 100% compliant), e viene a volte usata per avere una installazione veloce e completa della Debian.
Una volta installata su disco fisso, infatti, tramite il tool messo a disposizione all’interno del CD, si puo utilizzare apt-get per terminare l’installazione degli eventuali pacchetti mancanti. Questa funzione, pero’, è funzionante solo nelle ultime versioni che, grazie ad un nuovo filesystem (in via di sviluppo) che utilizza la RAM come finto disco fisso, permette di installare nuovi pacchetti e di utilizzarli.
Kubuntu
Kubuntu è una distribuzione ufficiale GNU/Linux derivante da Ubuntu Linux che a sua volta è basata su Debian. Kubuntu è basata sull’ambiente desktop di KDE, mentre Ubuntu sull’ambiente desktop di GNOME. Infatti, il nome Kubuntu deriva dall’associazione tra la K di KDE e Ubuntu, che è un antico termine africano per indicare l’insieme di solidarietà. Una delle traduzioni è proprio: Umanità per gli altri.
Kubuntu è una parte di Ubuntu e tutti i pacchetti sono condivisi nello stesso archivio di Ubuntu. Il rilascio di una nuova versione avviene contestualmente al rilascio di una nuova versione di KDE
Versioni
La prima versione di Kubuntu, la 5.04, è stata pubblicata l’8 aprile 2005.
Essa include: KDE 3.4 e una selezione dei programmi più utili per KDE.
Come: amaroK, Kaffeine e Gwenview. Kubuntu è disponibile sia come distro Live e sia per installazione per le piattaforme Intel 80×86, PowerPC e AMD64. Vi sono anche delle build giornaliere dei CD.
Linspire
Linspire (conosciuta in precedenza come Lindows o LindowsOS) è una distribuzione commerciale del sistema operativo Linux orientata all’utilizzo desktop, anche da parte di principianti. Linspire è sviluppato dalla omonima società americana, ed è basato su Debian. Punta alla facilità di utilizzo sia in fase di installazione che in fase di utilizzo e assume un atteggiamento estremamente pragmatico, criticato da alcuni, con l’inclusione di elementi non Open Source all’interno del pacchetto, come per esempio il Flash Player, Real Player e il supporto ai file Windows Media. La presenza di questi elementi permette comunque di operare immediatamente, senza dover installare componenti esterni o effettuare ricompilazioni. Utilizza un sistema di aggiornamenti e di installazione del software chiamato “CNR” (Click And Run) che si appoggia su una libreria di applicazioni a livello di server, senza comunque restringere l’utilizzatore avanzato ad operare solamente attraverso questa interfaccia. Linspire è sponsor di molti importanti progetti Open Source, come Mozilla, Nvu, Kopete, KDE-look.org e altri, a cui contribuisce sia finanziariamente che con codice prodotto. Sviluppa anche applicazioni Open Source sotto la licenza GPL, come Lsongs per la gestione della musica e Lphoto per la gestione delle immagini. Sono allo sviluppo, con un innovativo sistema di collaborazione online chiamato IRMA, International Resource Management Application, molte versioni localizzate di Linspire per le diverse nazioni che includono non solamente la traduzione dell’ambiente e della documentazione, ma anche elementi ulteriori come tutorial interattivi, controllo ortografico con HotWords, ecc.
Mandrake (software)
Mandrake è una distribuzione GNU/Linux nata nel 1998 orientata principalmente al desktop, alla facilità di gestione ed installazione, particolarmente consigliata agli utenti meno esperti. È nata come derivazione di Red Hat, cui aggiungeva l’allora nuovo desktop grafico KDE, ma è ormai completamente indipendente. Degno di nota il particolare sistema di gestione dei pacchetti, chiamato urpmi, che si occupa di scaricare, installare e provvedere alle dipendenze di un programma in automatico. Nel 2005 a causa di un contenzioso sul copyright del nome, è diventata Mandriva, nome derivato dalla fusione con la distribuzione Conectiva (MANDRake+conectIVA).
A settembre del 2005 verrà rilasciata Mandriva 2006.
Mandriva
Mandriva (conosciuta in precedenza come Mandrakesoft) è una software house francese, creatrice di Mandriva Linux (conosciuto in precedenza come Mandrake). Il nome Mandriva è stato ricavato dalla contrazione di Mandrake e Conectiva, due distribuzioni Linux: Mandrakesoft infatti ha acquistato la distribuzione brasiliana e di conseguenza ha deciso di cambiare nome al proprio prodotto
Morphix
Morphix è una distribuzione live del sistema operativo GNU Linux, nata per fornire una base su cui costruire facilmente delle derivazioni. Derivata dalla Debian, utilizza il sistema di riconoscimento e configurazione dell’hardware utilizzato dalla Knoppix, ed è facilmente espandibile e adattabile alle proprie esigenze grazie alla sua architettura modulare e ai numerosi tool messi a disposizione.
Derivati
Essendo nata come base per distribuzioni personalizzate, Morphix vanta un grande numero di derivazioni, elencate nella sezione ‘derivatives’ del sito ufficiale.
Red Hat Linux
Red Hat è una delle più famose e longeve distribuzioni GNU Linux. Un abbozzo di storia lo si può trovare qui. Nel 2003 la distribuzione, visto il suo successo in ambito industriale è stata divisa in una versione con assistenza a pagamento (che ha mantenuto il nome Red Hat) e una versione pubblica senza supporto commerciale (rinominata in Fedora)
Slackware
Slackware è la piu “vecchia” tra le distribuzioni Gnu/Linux. Creata il 17 luglio 1993 da Patrick Volkerding (allora studente) si caratterizza per la quasi totale assenza di tool di configurazione grafici, per la purezza e la
stabilità del sistema installato. Concepita per essere la piu “unix-like” delle distribuzioni Gnu/Linux, Slackware è indicata come un ottimo modo per imparare “sul campo” il funzionamento di Linux, tanto che i suoi estimatori usano dire: “When you know Slackware, you know Linux… when you know Red Hat, all you know is Red Hat.” (Quando conosci Slackware, conosci Linux… quando conosci Red Hat, conosci solo Red Hat.)
Caratteristiche Tecniche
Init
Questa distribuzione presenta numerose differenze con le altre principali distribuzioni , quali Red Hat (o il suo successore libero, Fedora), Debian, Mandrake o Gentoo, a cominciare dal sistema di init, che non è il classico System V (in cui ogni runlevel ha una cartella in cui vengono raccolti i diversi scripts da eseguire per quel runlevel) ma BSD-like (in cui ogni runlevel ha uno ed un solo script di init). Ad ogni modo, dalla versione 7.1, Patrick Volkerding ha dato una certa compatibilità con System V alla sua creatura.
Sviluppo
Il processo di sviluppo si basa su una versione, la “Current”, continuamente aggiornata e modificata. Ogni volta che Volkerding, l’unico sviluppatore ufficiale al momento, lo ritiene necessario, una nuova versione viene rilasciata.
Releases
Slackware-10.1
Il 6 febbraio 2005, con un annuncio sul sito ufficiale, Patrick Volkerding annuncia la nuova Slackware-10.1. Dopo un periodo piuttosto critico, il ramo della “current” è sufficientemente stabile da poter essere rilasciato. Questa nuova release, ha come kernel predefinito la versione 2.4.29, lasciando la versione 2.6.x come scelta opzionale. Alla 10.1, nei piani di sviluppo di Slackware, seguirà una rinnovata versione 11, che prevede la migrazione al kernel serie 2.6 e l’abbandono di Gnome (che continuerà però ad essere mantenuto dal gruppo di Dropline, e da altri due progetti, GSB e Gware al di fuori della release ufficiale).
Slackware-10.0
È la precedente versione stabile rilasciata (uscita il 23 giugno 2004) che include, tra le altre cose, il supporto per ALSA, GCC 3.3.4 (con la versione 3.4.0 disponibile nella cartella /testing), il kernel Linux 2.4.26 (ma anche il supporto per il 2.6.7, fornito nella cartella /testing), X11R6.7.0 (nella fattispecie, la versione di X.Org), Mozilla 1.7, GNOME
2.6.1 e KDE 3.2.3.
Pacchettizzazione e aggiornamento
PkgTool
A differenza delle altre grandi distribuzioni Gnu/Linux, Slackware presenta un sistema di pacchettizzazione (chiamato PkgTool) assolutamente unico, in quanto, pur permettendo l’installazione (installpkg), rimozione (removepkg) e l’aggiornamento (upgradepkg) di un pacchetto, con la stessa facilità delle altre distribuzioni, non presenta alcun tipo di controllo delle dipendenze. Questo permette da un lato, una più semplice gestione del sistema, ma dall’altro prevede che l’utente sappia esattamente cosa sta facendo, e a cosa sta mettendo mano.
Pacchettizzazione
I pacchetti di Slackware sono in genere caratterizzati dall’estensione TGZ. Si tratta di pacchetti compilati, e compressi in un archivio, secondo la loro posizione finale, una volta estratti nella / del sistema. Vi si puo trovare, a volte, uno script (doinst.sh) che permette di eseguire alcune operazioni utili per il corretto funzionamento del pacchetto installato. Sotto l’aspetto della creazione/installazione di nuovi pacchetti, c’è da segnalare l’esistenza di un tool che semplifica non poco il lavoro di sysadmin e pacchettizzatori. Si tratta di Checkinstall, che permette, una volta installato, di creare pacchetti (tgz, rpm o deb) direttamente dai sorgenti di un programma. In particolare, al posto della consueta
./configure&&make&&make install sarà sufficiente dare un
./configure&&make&&checkinstall, al che l’utente si troverà ad avere a sua disposizione il pacchetto (del tipo prescelto) pronto per essere installato nel sistema, e a poterlo gestire con pkgtool (o apt e rpm che sia).
Aggiornamento
Nonostante, come detto, pkgtool non preveda il controllo delle dipendenze, sono sorti, all’interno della community di Slackware, tutta una serie di strumenti (spesso ispirati al piu famoso apt-get della Debian) che consentono l’aggiornamento con check delle dipendenze. Ecco la lista dei piu famosi tra questi:
Swaret
Slapt-Get
SlackUpdate
Emerde
Architettura
Slackware di per se, viene rilasciata solo per processori x86. Esistono però alcuni porting su altre piattaforme, quali i processori PPC (Slackintosh), SPARC (Splack), S/390 (Slack390), ARM (Armedslack) o AMD64 (Slamd64).
SuSE
Screenshot della versione 9.2 di SuSE LinuxSuSE è una distribuzione GNU Linux che, in Italia, è tra le più diffuse in ambito aziendale. Grazie alla sua origine europea, è molto apprezzata dal punto di vista della localizzazione e, più in generale, per non essere così legata alle impostazioni caratteristiche degli Stati Uniti d’America come la maggior
parte delle concorrenti. Risulta molto semplice da utilizzare e mirato alla stessa utenza di Microsoft Windows, in quanto l´ambiente desktop é user friendly e molto simile al sistema operativo di casa Microsoft.
I suoi punti di forza principali sono:
Ambienti desktop grafici GNOME e KDE
Disponibilità di entrambe le versioni a 32 e 64 bit in un DVD
Attivazione automatica del firewall dopo l’installazione
Configurazione semplificata dei server Samba, DNS e DHCP
Un’ampia gamma di giochi disponibile
Tra le molte applicazioni che contiene, che superano il migliaio, spiccano:
OpenOffice.org
MainActor
X Window System
Inkscape
KDevelop, Java Eclipse e Mono
Ubuntu Linux
Ubuntu Linux è una distribuzione Gnu/Linux nata nel 2004 come derivazione di Debian. Rispetto alla sorella maggiore ha un orientamento più spiccato verso un utilizzo desktop e un’attenzione maggiore al supporto dell’hardware dei portatili. Ubuntu si propone anche di cercare una soluzione ad alcuni limiti di Debian: tempi di rilascio incerti e troppo distaccati tra una release e l’altra. Il ciclo di rilascio di Ubuntu è invece fissato in 6 mesi.
Viene finanziata dalla società islandese Canonical Ltd pur rimanendo in
tutto e per tutto un software libero. Il nome deriva da una parola Zulù diffusa in varie parti dell’Africa e che corrisponde all’incirca al concetto di “umanità verso gli altri”. L’ideatore dell’iniziativa e titolare di Canonical è Mark Shuttleworth, un imprenditore sudafricano diventato evangelista dell’open source, al cui servizio ha posto le sue risorse.
La fondazione Ubuntu
L’8 luglio, 2005, Mark Shuttleworth e Canonical Ltd hanno annunciato la creazione della Fondazione Ubuntu. Essa avrà un fondo iniziale di 10
milioni di dollari.
Rilasci
Una nuova versione di Ubuntu viene rilasciata ogni sei mesi, e ogni versione pubblicata ha sia un nome in codice che un numero di versione. Il numero di versione è basato sulla data di rilascio, così che 4.10 rappresenta ottobre 2004. Di seguito c’è la lista di pubblicazioni precedenti e quelle pianificate per il futuro.
Versione Data di rilascio Nome in codice
4.10 20 ottobre, 2004 The Warty Warthog
5.04 8 aprile, 2005 The Hoary Hedgehog
5.10 (pianificata per ottobre 2005) The Breezy Badger
6.04 (pianificata per aprile 2006) TBA
La Fondazione Ubuntu ha annunciato che la versione Ubuntu 6.04 sarà
supportata per tre anni per i desktop e cinque anni per i server, invece
degli usuali 18 mesi. Nel futuro, ci sarà un ramo con nome in codice Grumpy Groundhog. Esso sarà uno sviluppo instabile permanente e ramo per i test, catturando il codice direttamente dal sistema di controllo versione dei vari programmi e applicazioni che fanno parte di Ubuntu.
Ubuntu-calendar
Ubuntu ha un pacchetto chiamato ubuntu-calendar. Quando questo è installato, il pacchetto consente ad Ubuntu di scaricare una volta al mese un wallpaper, durante l’aggiornamento del sistema. Alcuni di questi wallpaper, mostrano foto d’arte di gente nuda, ciò ha dato ad Ubuntu dei riferimenti umoristici come “la distribuzione *****”, “linuxxx” e altri nomi. ubuntu-calendar non viene installato di default.