Ho raccolto in questo articolo degli estratti di pagine web dedicate alla pianta di Artemisia genipi e al tradizionale liquore che si distilla nelle mie valli: il genepy! Troverete notizie botaniche, informazioni legali sulla raccolta e le ricette tipiche per prepararlo in casa!


La Pianta

Il Genepy: una tradizione piemontese

Il Genepy è una pianta che cresce spontanea in montagna sull’arco alpino al di sopra dei 2000 – 2500 metri di altitudine, nelle fessure delle rocce, nei macereti, nelle ghiaie, nelle morene e nei pascoli sassosi. Botanicamente appartiene al genere “Artemisia”, il quale conta oltre 200 specie di piante. Tale pianta presenta proprietà aromatiche, digestive, balsamiche, cicatrizzanti, stimolanti e neurotoniche. Al genere Artemisia appartengono: l’Artemisia genipi (spicata), l’Artemisia mutellina, l’Artemisia glacialis, l’Artemisia petrosa e l’Artemisia nivalis. Le prime hanno riscontrato il maggior interesse ai fini di studio per il loro contenuto più significativo in oli essenziali.

L’Artemisia Genipi o spiacata, conosciuta anche come Genepì nero o Genepì maschio, è una pianta perenne, cespitosa, di colore grigio sericeo, caratterizzata da dimensioni minori rispetto all’Artemisia mutellina. I capolini fiorali sono raggruppati sullo stelo dando all’infiorescenza l’aspetto di una spiga. E’ tipica dei terreni pietrosi alpini fino ad una quota di 3500 m s.l.m. e difficilmente si adatta a quote inferiori a 2000 m.
L’Artemisia Mutellina, conosciuta anche come Genepì bianco o Genepì femmina, è una pianta perenne, cespitosa, di colore bianco sericeo, alta in media 12 cm, con buone proprietà aromatiche in tutte le sue parti aeree. I fiori hanno l’aspetto di piccoli capolini di colore giallo distribuiti lungo il fusto. E’ la specie che meglio si adatta alla coltivazione.
L’Artemisia Glacialis, è una pianta perenne, cespitosa, di colore argento sericeo, priva di odore aromatico nelle sue parti aeree, il contenuto di oli essenziali è localizzato solamente nei semi. E’ caratterizzata dal raggruppamento di tutti i capolini fiorali in una sola rosetta all’apice dello stelo. La fioritura avviene da luglio a inizio settembre. Cresce tra i 2000 ed i 3000 metri di altitudine, su ghiaie rupi, morene. Questa specie non è considerata agli effetti della coltivazione perchè poco adatta alla trasformazione nel liquore.
La disponibilità dell’erba genepì risulta assai limitata per le zone in cui cresce e per le difficoltà nella raccolta, inoltre il genepì è oggi classificato come specie protetta e quindi si cerca di impedire o limitare al massimo la sua raccolta.

La coltivazione

A partire dagli anni ’60, a seguito delle difficoltà di reperire il genepì spontaneo e per far fronte ad una domanda sempre maggiore di erba da parte dei produttori di liquore, alcuni agricoltori di montagna cominciarono a coltivare il genepì; acquisendo col tempo una vera e propria specializzazione in una coltura difficile, che richiede tempo ed impegno pluriennale. La coltivazione venne avviata nelle valli occitane delle provincie di Cuneo e Torino. La specie che meglio si presta ad essere coltivata è l’Artemisia Mutellina.

Esistono diverse varietà di A. Mutellina coltivate:

  • Ecotipo occitano: Elva, Valle Gesso, Valle Stura, Val Chisone e Gran Paradiso
  • Selezione svizzera: RAC 12 e RAC 16

GENEPY: La raccolta probita

Fra le piante in viaggio noi consideriamo spesso le specie di interesse liquoristico: fra queste ce ne sono alcune che viaggiano molto poco “da vive”, mentre il prodotto da esse ottenuto viene commercializzato in ogni parte del mondo. La pianta della tequila, ad esempio, cioè la Agave tequilana, non si è mai mossa dalla provincia messicana di Jalisco, ma alzi la mano chi non ha mai bevuto un po’ di tequila anche senza andare in Messico. In questo gruppo di piante possiamo certamente inserire anche il genepy, il cui liquore si ottiene dalla macerazione in alcool di una pianta alpina, la Artemisia genipi.

E invero il genepy, al pari dell’assenzio, è molto aromatico: con i suoi principi attivi si ottiene un liquore amaro dalle indubbie proprietà digestive, motivo per cui, almeno fino a ieri, era molto ambito e ricercato.

Ma c’è un problema: il genepy vive in habitat molto fragili e si adatta male alla coltivazione, cresce in pochi esemplari sulle pietraie di alta quota e persino sulle morene dei ghiacciai, su substrati silicei, da circa 2000 m a oltre 3000 m. E solo sulle Alpi. Per questa ragione ne è vietata la raccolta, e per questa ragione il liquore di genepy che trovate in commercio non viene quasi mai dalla Artemisia genipi, bensì dalla Artemisia umbelliformis, chiamata talvolta genepy bianco, anch’essa pianta dei rilievi alpini (ma anche appenninici). Rispetto al genepy questa artemisia fiorisce un poco più tardi, non ha le squame dell’involucro bordate di nero e predilige substrati rocciosi calcarei. È quest’ultima specie, più idonea ad essere messa in coltura, che ci fornisce il genepy. Che è buono lo stesso.

FONTE


NUOVA LEGGE PER LA TUTELA DELLA FLORA ALPINA

Artemisia genipi Weber                                                               200 gr steli fioriferi
Fam.: Asteraceae
Nome volgare: Genepi, Genepi maschio
Nome francese: Genépi, Genépi noir

Artemisia umbelliformis Lam.                                                      200 gr isteli fioriferi
Fam.: Asteraceae
Nome volgare: Genepi bianco, Genepi femmina
Nome francese: Genépi blanc

FONTE


Ricetta semplice per preparare il liquore di Genepy

La pianta di Genepy ha molti usi.

E’ possibile preparare ottime tisane e decotti digestivi ma oggi vi scriveremo una ricetta rapida per preparare il liquore di genepy in casa.

Ricetta semplice per preparare il liquore di genepy:

Macerare per 40 giorni 10 g di fiori di genepy in 250 mL di alcool.

Togliere i fiori e aggiungere uno sciroppo formato da 110 g di zucchero e 450 mL di acqua.

Lasciare riposare per 20 giorni e filtrare con filtro di carta.

 

Il liquore al genepy può anche essere realizzato con una seconda ricetta, scopriamo quindi come preparare il genepy con il metodo “in sospensione”

Le piantine di genepy essiccate in questo tipo di preparazione vanno collocate su griglie o ganci sospese sopra la soluzione idroalcolica all’interno di un contenitore chiuso.

A tale scopo potrebbero essere usate delle griglie in acciaio in modo da evitare il contatto diretto tra liquido e pianta. Nei negozi di fai da te possono essere individuate strutture specifiche per ottenere il risultato migliore. L’alcool non venendo in contatto con la pianta richiede più tempo per estrarre i principi aromatici del genepy. Lasciare in sospensione i rametti recisi di genepy per almeno 90 giorni a cui si consiglia di far seguire circa 3 mesi di affinamento ulteriore. Il risultato è un liquore di Genepy dal colore bianco e con un elevato grado di purezza.

FONTE


Genepy

Il mitico Genepy è l’autentico nettare delle Alpi, un digestivo dal gusto unico e inconfondibile preparato con le piantine di Artemisia Glacialis. Si tratta di una pianta che cresce sulle Alpi centro-occidentali, dalla quale si ricava per infusione e distillazione un liquore diventato ormai uno dei simboli della Val d’Aosta nel mondo.

Come fare il Genepy

Il delizioso Genepy si prepara lasciando macerare la pianta in alcol per una trentina di giorni e poi aggiungendo acqua e zucchero. Dopo aver fatto depositare l’infusione per una notte, il liquido verrà poi filtrato e lasciato a riposare per almeno un mese o due prima dell’utilizzo. Ecco tutti i passaggi della preparazione illustrati nel dettaglio.

Ingredienti

  • Artemisia glacialis fiori con gambo 20
  • Alcool puro 1 l
  • Acqua 1 l
  • Zucchero 400 g

Preparazione

  1. Genepy

    Procuratevi le piantine di Artemisia Glacialis e fatele macerare in un litro di alcool da liquore per una trentina giorni, all’interno di un recipiente a chiusura ermetica

  2. Liquore alle fragole di bosco

    Trascorso questo periodo di tempo, aggiungere un litro di acqua bollita con quattro etti di zucchero e fate raffreddare la soluzione, lasciando depositare le piantine macerate per una notte

  3. genepy

    La mattina successiva filtrate l’alcol e mettetelo in bottiglia, quindi imbottigliatelo e fatelo riposare per un mese o due prima di consumarlo

    FONTE