Ho trovato su questo sito che chiamano il luppolo selvatico “LUVERTIN”. Io li ho sempre sentiti chiamare “IUVERTIN”, forse è la traslitterazione di LIU in IU… 🤔


Le erbe spontanee non sempre sono conosciute a dovere, ma rappresentano a tutti gli effetti una prelibatezza gastronomica. Spesso, infatti, a fianco di piante che infestano il nostro orto, possiamo scorgere ciò che rappresenta a tutti gli effetti una preziosa risorsa culinaria, ovvero le tenere erbette spontanee mangerecce che ben si prestano ad arricchire di gusto una pietanza od anche a rendere esteticamente più appetibile un piatto.

Bisogna tuttavia prestare molta attenzione nel riconoscere quelle giuste, perchè la natura purtroppo può ingannarci ed il rischio di cucinare qualcosa di non commestibile non è infondato, con conseguenze anche molto nocive per la salute. Meglio allora, soprattutto se si è alle prime armi, dotarsi di una utile guida, per verificare, durante la nostra passeggiata, di raccogliere solo generi commestibili e non mettere in borsa qualche specie velenosa.

Tra le erbe più note utilizzabili per fini alimentari, citiamo l’ortica, la malva, il crescione, la viola, la cicoria, la piantaggine, la borraggine, il barbabuc (barba di becco), il luvertin (luppolo selvatico), l’erba cipollina… che ben si prestano ad essere cucinate in differenti varianti. Avete mai assaggiato la bontà dei ravioli di borraggine, gustato una tisana alla malva e miele, preparato un’invitante frittata con le ortiche od i luvertin? Se la vostra risposta alla domanda di cui sopra è stata negativa, state tranqulli, non è mai troppo tardi.

Oggi vi invogliamo a mettervi ai fornelli offrendovi una ricetta gustosa quanto semplice da realizzare: la frittata con le ortiche. Nulla vieta di personalizzarla sostituendo le ortiche con altro ingrediente a piacimento. Per esempio, la frittata è ottima anche se si utilizzano quelli che in piemontese si chiamano luvertin, ovvero i fiori del luppolo selvatico, che hanno la forma di un piccolo asparago e crescono lungo le rive dei fossi, nei luoghi incolti e sulle siepi. Date spazio al vostro estro e non ve ne pentirete.

Ortica

Ortica

 

LA RICETTA: FRITTATA CON LE ORTICHE

Innanzitutto, vi serviranno delle uova fresche: se potete approvvigionarvi dal contadino anzichè dalla grande distribuzione, sicuramente il palato ne beneficierà. Prendete 8 uova, rompetele in una terrina ed aggiungete un pizzico di sale. Sbattete energicamente con una forchetta. Nel frattempo, utilizzando dei guanti per non pungervi, mondate e lavate le foglie di ortica (una decina di ciuffi), dopodichè insaporitele per una decina di minuti in un tegame antiaderente in cui avrete scaldato due cucchiai di olio.

A metà cottura, versate il composto di uova e sale nel tegame e fate dorare la frittata da entrambi i lati, avendo  cura di non romperla mentre la girate. La vostra frittata è pronta: tagliatela a fette, chiudetela nei panini e godetevi un pic-nic nell’erba. Pronti ad osservare con occhio attento l’ambiente circostante, per fare incetta di nuove e succulente bontà.

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